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Schiavoni

CASE HISTORY

ELABORATO DI QUALCHE ANNO FA SULL'IMPRENDITORE ANCONETANO SERGIO SCHIAVONI -----------
“Se guardo a tutti questi anni provo grande soddisfazione: l’obiettivo di creare un’industria molto quotata, con un fatturato e una collocazione sul mercato notevoli, è stato centrato”.
I successi che ha raggiunto in ambito imprenditoriale, frutto di un armonioso mix tra mentalità, cuore, capacità e innovazione, sono più unici che rari.
Stiamo parlando dell’imprenditore anconetano Sergio Schiavoni, ex studente del nostro storico istituto fermano, Presidente del Gruppo Schiavoni nonché fondatore nel lontano 1972 dell’omonimo gruppo, realtà leader mondiale nel settore della tecnologia elettrica con specializzazione in quadri per navi, da crociera, da lavoro e da guerra.
Un’attività imprenditoriale davvero straordinaria, quella del Gruppo Schiavoni, operante in più di 39 paesi del mondo, con un numero di dipendenti variabile annualmente da 600 a 750 persone, di cui circa 250 impegnate all’Imesa che ha base e sito produttivo a Jesi.
Una realtà globale incentrata su prodotti altamente innovativi, legati in primis all’energia elettrica, con riscontri e performance che sono sotto gli occhi di tutti.
“Una delle nostre carte vincenti – evidenzia il Presidente del Gruppo Sergio Schiavoni, fornitore abituale di aziende d’élite del settore energetico quali Enel ed Eni – è rappresentata dalla cura della rete commerciale. Noi abbiamo sempre investito tantissimo nella qualità professionale delle persone, e i risultati continuano ad arrivare. Ribadisco che abbiamo dovuto investire in formazione interna per raggiungere l’eccellenza tecnologica attuale. Non è stato affatto facile stare al passo con industrie mondiali, avendo minori disponibilità di risorse umane. Ma ci siamo riusciti. Nello stesso tempo, questa esigenza ha fatto sì che si creasse una squadra altamente specializzata, cresciuta insieme con Imesa, che lavora con grande passione e attaccamento all’azienda. Ci siamo strutturati in modo da capire con velocità le esigenze del mercato e trasferirle con immediatezza a livello produttivo”.
L’imprenditore Sergio Schiavoni, in poche parole, costituisce un esempio che potrebbe e dovrebbe essere preso e raccolto da molteplici persone, in quanto in un periodo nel quale il nostro Paese vive uno dei momenti più tristi e complicati della sua storia dal punto di vista economico, questo signore ha dietro di sé una importantissima e luminosissima strada percorsa nell’arco di cinquant’anni.
Sergio Schiavoni è cresciuto come perito elettrotecnico, conseguendo il diploma proprio nel nostro istituto. Istituto che è riuscito, non dimentichiamolo, a produrre anche altre professionalità di spicco nel contesto internazionale,
“E’ davvero un’ottima scuola: tutto ciò che ora so lo imparai all’epoca”, così l’imprenditore Sergio Schiavoni che non ha mai smesso di elogiare il nostro istituto.
La sua storia parla da sé, non sono necessarie troppe spiegazioni. Sergio Schiavoni entrò nel 1960 a far parte del Gruppo Agip Mineraria e fu subito molto apprezzato dal grande e storico ingegnere Enrico Mattei. All’Agip Mineraria gli fu affidato l’incarico di esaminare tutte le parti di ricambi elettrici, parti elettriche che potevano all’epoca essere acquistate in Italia a prezzi più competitivi rispetto a quelli presenti negli Stati Uniti.
Successivamente accettò una proposta di una ditta anconetana. “Dopo esservi entrato come dipendente, diventai socio e di seguito proprietario unico”, prosegue Sergio Schiavoni.
Da lì il via ad un’attività che avrebbe conosciuto straordinari riscontri a livello internazionale. “Dopo un periodo di formazione commerciale e industriale, in quel periodo mi ero abituato a vendere prodotti che costruivano industrie di Bergamo e di Milano. Poi mi sono detto: sarà il caso che queste apparecchiature ce le facciamo da soli?”. E così nel 1972 Schiavoni e altre quattro persone aprirono a Jesi un’officina, avviando un’attività elettromeccanica, basata sulla costruzione di quadri di bassa e media tensione, sistemi di supervisione e controllo e tutto ciò che concerne l’alimentazione di industrie petrolifere, navi da crociera, da guerra e industrie.  
Dopo qualche anno Sergio Schiavoni ebbe una grossa commessa per dei quadri allo Zuccherificio Sadam e ciò gli fece compiere un eccellente salto di qualità, come lui stesso sottolinea: “Lo zuccherificio Sadam normalmente si serviva d alcune ditte fuori regione, specialmente da Bologna, e noi siamo riusciti a farci interpellare per l’impianto e la costruzione dei quadri elettrici. Mi ricordo che facemmo una grande fatica a farci chiamare, in quanto eravamo nuovi nel mestiere. Ad un certo punto, ci hanno richiesto l’offerta e lo studio di quello che volevamo realizzare e quindi ci hanno affidato l’ordine. E’ stata una delle prime commesse che ci ha fatto compiere un grande passo in avanti, in quanto gli zuccherifici che devono lavorare in un periodo molto ristretto, durante la campagna saccarifera, non si devono fermare. Vogliono tutte apparecchiature che non si guastano durante il funzionamento e un servizio di manutenzione di pronto impiego, oltre a dei quadri elettrici di comando che rispondano alle loro esigenze”.
Ben presto arrivò la consacrazione dell’azienda Schiavoni ad alto livello per via delle forniture, nel settore metallurgico, della Snam in Algeria.
Tra i prestigiosi riconoscimenti e le tante vittorie da lui conquistate, vanno ricordati il conferimento, a New York, della Laurea in Ingegneria Honoris Causa (per una nave costruita negli Stati Uniti) e l’installazione dei sistemi nella prima portaerei italiana; ennesima particolarità di spessore da non tralasciare la diffusione del fotovoltaico in... Mongolia!. “Devo sottolineare, tra gli altri aspetti, che mi sono emozionato particolarmente quando mi hanno ordinato i quadri elettrici per la prima portaerei italiana. Tenendo conto che la prima portaerei italiana è stata studiata nei minimi dettagli, essendo una nave nuova, moderna, automatica, i tecnici della Marina Militare hanno voluto, insieme all’affido della Fincantieri, il meglio di quello che c’era sul mercato. Siamo stati chiamati per effettuare lo studio e proporre l’offerta. Alla fine la commessa è stata assegnata a noi”.
Ma c’è anche un altro elemento storico che il Presidente Sergio Schiavoni ricorda molto volentieri, ossia la celebre guerra dell’Iraq: distruggono una città intera, non hanno più energia elettrica e per rinascere che cosa pensano di fare? Di rivolgersi a una cittadina marchigiana dove c’era un tale in grado di risolvere tali problemi, una persona chiamata a far risorgere Bassora. “Mi ricordo molto bene questo episodio – precisa Sergio Schiavoni -. E’ stato un incarico di assoluta rilevanza. Quando Bassora durante i bombardamenti rimase al buio, chi all’epoca guidava questa città, dopo aver fatto una ricognizione delle società capaci di riattivare l’impiantistica di Bassora, scelsero noi. E, al volo, abbiamo messo insieme tutti i materiali, tutte le apparecchiature elettriche, tramite l’Eni, per poter far funzionare la luce di questa città che era rimasta completamente al buio”.
Sergio Schiavoni è da sempre molto attivo e determinato anche sul fronte sportivo. L’imprenditore anconetano è stato l’unico ad aver il coraggio di riprendere l’A.c. Anconaa seguito del fallimento dell’Ancona Calcio, riuscendo a mantenere la promessa della risalita in serie B, per poi procedere con la cessione a dei soci milanesi. Una promessa tra l’altro “sbagliata” da Schiavoni, dato che riuscì a riportare la squadra dorica nella seconda categoria nazionale in quattro anni invece che in cinque... Un’ennesima testimonianza della velocità, efficacia ed efficienza del Gruppo Schiavoni, numero uno indiscusso all’interno del contesto nazionale e non.


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