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BANKING4.0

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LA BANCA DEL FUTURO: BANKING 4.0, L'OPINIONE DEL DIRETTORE ALBERTO SANTONI

IL PUNTO DI ALBERTO SANTONI, DIRETTORE DI BANCA APPENA GIUNTO ALLA PENSIONE

"Il futuro della banca si gioca sì sull'automazione ma soprattutto sulle competenze e sulla preperazione del personale". E' chiaro più che mai il Sig. Alberto Santoni, storico direttore di banca di un noto gruppo bancario (vecchia "gloria" in zona Eur a Roma) arrivato alla pensione soltanto poco tempo fa. Santoni ci ha illustrato la ricetta vincente della banca del futuro, nell'era digitale 4.0. "L'imprenditore per fare impresa deve essere un vero imprenditore, che mette cervello, idee e risorse e che naturalmente chiede alla banca di intervenire per completare il piano finanziario e progettuale - afferma Santoni - Chi fa impresa deve calcolare e ponderare i rischi, le tendenze attuali e future, le novità di mercato. Il suo prodotto deve essere sempre alla ricerca di un miglioramento costante, per così dire all'avanguardia, tramite una struttura produttiva e aziendale snella, leggera e automatizzata. Chi arriva primo sul mercato a mio modo di vedere detta le regole, con tutti i benefici che ne consegue".

Il credito deve essere fatto nel modo giusto, altrimenti si rischia di andare incontro a difficoltà insormontabili. "Occorrono imprenditori seri e ci devono essere meriti creditizi. I soldi devono essere dati dalle banche soltanto di fronte a dei progetti solidi e sostenibili, che assicurano idonea capacità restitutiva - prosegue Alberto Santoni - Certo, non ci deve essere eccesso di tutela e garanzia sugli impieghi, nel senso che il tutto deve essere adeguato e proporzionato. Questo è chiaro. Al contrario negli ultimi anni di crisi gli istituti bancari hanno privilegiato attività speculative o con grado di rischio elevato. E invece i bilanci aziendali devono essere adeguatamente verificati per fotografare bene la situazione. Occorre verificare a 360 gradi gli indici di capacità finanziaria se si vuole sostenere un progetto imprenditoriale, quali rapporti tra attività correnti e passività correnti, tra attivo immobilizzato, capitale proprio e finanziamenti a lungo. E' fondamentale nel contempo valutare la redditività, il patrimonio aziendale e indici di notevole spessore come Ebit ed Ebitda, nonché l'impatto che quel determinato investimento potrà avere in futuro. In altre parole, banca e imprenditore devono vivere insieme, in una visione comune che possa dare valore aggiunto al sistema nel suo complesso. Ci deve essere un'ottica di reciproca stima, condivisione e trasparenza. La paura? Mettiamola da parte, le banche devono vivere e operare senza timore, senza complessi, bensì con la giusta determinazione, ottimismo e soprattutto know-how".

Nell'era digitale il modo di fare banca è cambiato (l'automazione e il digitale parlano da sé) ma secondo Alberto Santoni valgono più di ogni altra cosa gli aspetti relazionali e comunicativi. "La customer satisfaction rimane tuttora l'elemento più importante. Bisogna essere pragmatici e sinceri nello stesso tempo: a mio avviso qualcuno si è dimenticato oggi di studiare la parte relazionale che appunto è alla base di tutto, magari distratto dal mondo dell'automazione che gira intorno. La relazione ha perso un po' di smalto al mondo d'oggi, dove invece devono essere fatte continue visite al cliente, bisogna coccolarlo nel modo giusto, capire chi si ha di fronte, analizzare le problematiche e attuare i giusti meccanismi di problem solving. La macchina oggi è il principale interlocutore in linea generale, ma l'attenzione al cliente e di conseguenza le competenze della risorsa umana bancaria assumono una rilevanza ancor più spiccata a mio modo di vedere". Sul mondo della borsa Santoni non si sbilancia: "Anche quella è importante ma è un mondo che esula un pò dai discorsi puramente concreti. La borsa come si sa viaggia un po' a sé senza focalizzarsi troppo su dati prettamente aziendali. Ovvio che un occhio alla borsa deve essere sempre dato, relativamente alle aziende quotate".


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